Legni Italiani Parte 1

Legni Italiani Parte 1

Lavoro con il legno da circa 6 anni, mio nonno aveva una falegnameria e mio cugino ha seguito le sue orme. Quando ho intrapreso questo percorso, per quanto avessi una conoscenza di base, non potevo sicuramente chiamarmi un esperta.

Ho imparato a distinguere il legno dopo averne avute diverse tipologie sotto mano per anni.

Tutti i legni sono diversi e diverse sono le cose che si possono fare con ognuno di essi. Alcune tipologie sono più adatte per la costruzione di mobili, altre sono troppo dure per essere intarsiate, altre ancora sono molto resistenti alle intemperie e quindi risultano essere ottime per recinzioni o mobilio da esterno.

Oggi volevo farvi una lista dei principali legni italiani per aiutavi a distinguerli e magari imparare qualcosa di nuovo su un materiale di cui l’Italia è ricca ma molto spesso ne viene sottovalutata l’importanza.

ABETE BIANCO

L’abete bianco è una conifera sempreverde che può raggiungere altezze di circa 30 metri. Si presenta con un tronco dritto da cui dipartono rami che gli donano la classica forma conica. Le pigne, al contrario di altre conifere, non pendono verso il basso ma sono rivolte in alto.

Il legno ha un colore biancastro tendente al giallo con venature regolari ma non marcate, tendenti al rosso. A differenza dell’abete rosso non contiene molta resina il che lo rende particolarmente adeguato per ambienti ad alte temperature.

L’abete bianco, presente in tutta Italia, viene utilizzato principalmente per gli ambienti interni poiché suscettibile all’attacco dei funghi e degli insetti. Si tratta di un legno molto apprezzato nell’edilizia e nella costruzione di mobili grazie alla sua leggerezza, la facilità nella lavorazione e impregnatura e soprattutto perché estremamente dritto e lungo.

Tra le qualità negative però troviamo, come detto il precedenza, la facilità che venga attaccato da funghi ed insetti, la fragilità verso gli agenti atmosferici, la tendenza alla cipollatura e ad imbarcarsi durante la stagionatura.

ABETE ROSSO

Albero ampliamente diffuso sulle alpi è facilmente riconoscibile dalla sua corteccia molto rugosa che si sfoglia in piccoli/medi pezzi con estrema facilità. Rispetto all’abete bianco può raggiungere altezze di 40 metri e le pigne sono pendule.

Il legno è bianco giallino tendente al color miele. Presenta un grande quantitativo di resina.

Usata molto nell’edilizia e nella costruzione di mobili, grazie anche alla sua leggerezza, come la sua controparte bianca non è adatta ad ambienti esterni. Presenta anelli molto marcati ed è nodoso tendendo a scheggiarsi facilmente, questo lo rende inadatto per alcuni tipi di lavorazioni.

ACERO

L’acero montano cresce tra i 500 e i 200 metri, si tratta di una pianta abbastanza longeva che può arrivare ad altezze di 40 metri di altezza. La sua corteccia può essere utile a stimarne l’età, nella fase giovanile infatti, il fusto di presenta liscio di colore grigiastro, superati i 40 anni cambia lentamente diventando rossastro e tendendo a screpolarsi in grosse placche.

Le foglie hanno 5 lobi palmati e dentellati sui margini e sono caduche.

Il legno presenta un colore molto chiaro, omogeneo, senza venature troppo visibili. Grazie alla facilità della lavorazione viene considerato come legno pregiato per la costruzione di mobili, strumenti musicali, parquette ed utensili.

Per quanto sia un legno molto pregiato, non è adatto all’esterno essendo suscettibile agli insetti ed al deterioramento.

BETULLA

Pianta facilmente riconoscibile dalla sua corteccia bianca che la rende molto interessante come pianta ornamentale. Può raggiungere i 25-30 metri di altezza ma il tronco rimane sempre abbastanza sottile. Si tratta di alberi pionieri, essi infatti, germogliano in campo aperto, lontano dal bosco, preparando il terreno per la germinazione di piante di altre specie.

Il legname si presenta di colore molto chiaro, in alcuni casi leggermente rosato. E’ un legno particolarmente flessibile il che gli permette di essere curvato per creare varie geometrie; viene usato per la costruzione di mobili, anche se solitamente non si usa solo la betulla ma si fa un mix. Ha una buona lavorabilità ma bisogna fare attenzione durante l’essiccazione poichè c’è il rischio che si imbarchi e si macchi. Teme fortemente l’umidità e l’attacca degli insetti e funghi.

Viene utilizzato per mobili, pavimentazioni, impiallacciato, giocattoli, intaglio ed è molto spesso tinto per ricreare legni più pregiati.

BOSSO

Il bosso è conosciuto in tutta Italia per il suo utilizzo come pianta da siepe, grazie alla sua compattezza e alle sue foglie sempreverdi. E’ una pianta molto resistente, infatti la si può trovare in tutta Italia, la sua crescita è molto lenta e può raggiungere i 6 metri.

Il legno di bosso ha una colorazione giallo/arancio e presenta una struttura estremamente dura e compatta ma allo stesso tempo è facile da lavorare. Tra le piante spontanee Europee è l’unica che non galleggia in acqua. A causa delle dimensioni della pianta, il suo utilizzo viene limitato principalmente ai lavori di ebanisteria, scacchi, strumenti musicali, decorazioni intarsiate e modellismo.

Continua nella Parte 2

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